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domenica 13 marzo 2011

E io rinascerò...“Cervo a primavera” (1980)



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“Cervo a primavera” vede la stagione della primavera come una rinascita, una trasformazione totale e la realizzazione di sogni e desideri. Riccardo Cocciante prende come esempio e come simbolo della sua canzone il cervo, animale elegante, leggiadro ed estremamente libero. Inoltre nel testo sono presenti moltissimi altri riferimenti al mondo animale e vegetale che sottolineano l’immedesimazione  del cantante nella natura e delicata bellezza del Creato. E Cocciante è l' eterno migratore, intento a volteggiare nel cielo senza la paura di cadere.
Nelle ultime tre strofe l’ autore si rivolge ad un amico, probabilmente immaginario, sensibile come lui, capace di capirlo ed ascoltarlo, capace di comprendere tutti i suoi desideri, l' emozione e l' incanto della primavera. Molto significative, alla fine, le parole che immergono il cantante nell’ infinito, tra il cielo e la terra, dove lui è felice di esser nato.

                           (Virna Magagnotti)
 (SOLE OTTOBRINO) 


L' Emozione Umana che l'autore lascia trasparire magistralmente con l'espressione poetica e canora di una immagine della natura colta dai suoi occhi e, soprattutto, dal suo cuore...




Cocciante, parlando ad un amico, descrive il profondo turbamento interiore ed esistenziale che sta attraversando. “…Diverrò gabbiano da scogliera…” “…ed io rinascerò cervo a primavera…”. La parte più bella e significativa è quella finale: “….con un mio ruolo definito, così felice di essere nato tra cielo, terra e l’infinito…” dove Cocciante ci fa capire la sua voglia di vivere e il sogno che vorrebbe realizzare di rinascere e proiettarsi verso l’infinito, l’immenso.
                                               (Beatrice Gallotti)                        
 
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Cervo a primavera

E io rinascerò
cervo a primavera,
oppure diverrò
gabbiano da scogliera
senza più niente da scordare,
senza domande più da fare
con uno spazio da occupare.

E io rinascerò

amico che mi sai capire
e mi trasformerò
in qualcuno che non può più fallire
una pernice di montagna,
che vola eppur non sogna
in una foglia o una castagna.

E io rinascerò

amico caro amico mio
e mi ritroverò,
con penne e piume senza io
senza paura di cadere,
intento solo a volteggiare
come un eterno migratore

E io rinascerò

senza complessi e frustrazioni
amico mio ascolterò
le sinfonie delle stagioni
con un mio ruolo definito,
così felice di esser nato
tra cielo terra e l'infinito.

Riccardo Cocciante



Cervo a primavera è l' ottavo album di Riccardo Cocciante, del 1980.
Con questo lavoro ha inizio la collaborazione tra il cantautore e Mogol.

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Insoddisfatto del disco precedente, il cantante non si lascia sfuggire l'occasione di lavorare con Mogol, reduce dal "divorzio" con Battisti. L'accoppiata funziona benissimo: Cocciante porta in vetta alla hit-parade la sontuosa melodia di Cervo a primavera, e l'album, arrangiato dall'ex Rokes Shel Shapiro, regala al suo repertorio un altro evergreen su uno dei suoi temi preferiti (Il mio amico carissimo).
 
 
 
45 giri più venduti nel mese di marzo 1981
  1. Sarà perché ti amo-Ricchi e poveri
  2. Gioca jouer-Claudio Cecchetto
  3. Maledetta primavera-Loretta Goggi
  4. Per Elisa-Alice
  5. Woman in love-Barbra Streisand
  6. Non posso perderti-Bobby Solo
  7. Cervo a primavera-Riccardo Cocciante
  8. Johnny and Mary-Robert Palmer
  9. Ti rockero'-Heather Parisi
  10. Ancora-Edoardo de Crescenzo