On the Book

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PoesieRacconti.it


venerdì 18 febbraio 2011

Come nascono i personaggi di un libro...

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Plot grows out of character. If you focus on who the people in your story are, if you sit and write about two people you know and are getting to know better day by day, something is bound to happen.[cit.]
Anne Lamott lo ha spiegato così bene nel suo libro Bird by bird che citarla era d’obbligo: la trama nasce dal personaggio. Facciamo interagire due persone e ne vedremo delle belle: diventeranno amici? Si ignoreranno? O tra di loro si scatenerà l’inferno?
In ogni caso qualcosa succederà e quel qualcosa sarà la nostra storia. Ecco perché la Lamott ci dice: “I say don’t worry about plot. Worry about the characters.”
Preoccupiamoci del personaggi, dunque.
Chi sono questi bellimbusti che incontriamo per la prima volta durante un viaggio in autobus o nel bel mezzo di un momento di riflessione personale? Si intrufolano nella nostra vita e vogliono a tutti i costi narrarci la loro storia: dirci perché sono così e quello a cui aspirano. Ma senza fretta. Loro hanno tutto il tempo del mondo. E se lo prendono.
I nostri personaggi sono proprio come le persone che incontriamo ogni giorno: hanno un certo aspetto e un certo carattere, desiderano alcune cose e ne ripudiano altre, ci stanno più o meno simpatici. Compiono scelte. Eh sì, non pensare che in quanto autore tu abbia il potere assoluto su di loro, nossignore! Prima accetti il fatto che sono i personaggi a raccontarti la loro storia, e non tu a imporgli la tua, prima te la racconteranno.
Lasciamo di nuovo la parola a Anne Lamott:
Whatever your characters do or say will be born out of who they are, so you need to set out to get to know each one as well as possible. One way to do this is to look within your own heart, at the different facets of your personality. You may find a con man, an orphan, a nurse, a king, a hooker, a preacher, a loser, a childe, a crone. Go into each of these people and try to capture how each one feels, thinks, talks, survives.[cit.]
Un consiglio che dovresti far diventare una regola d’oro è: scrivi di quello che sai, conosci quello che non sai.
I personaggi devono apparire “ reali ”, non semplici stereotipi da racconto d’osteria. Più li conoscerai, più avrai la possibilità di farli conoscere anche a chi legge, di conferire loro una “personalità a tutto tondo”, una “tridimensionalità”.


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Come nascono i personaggi

Che cos’è che stimola la nostra fantasia? La realtà. E’ proprio dalla realtà circostante che dobbiamo quindi partire per cercare l’ispirazione: dall’ambiente, dalle persone, dalle situazioni e anche da noi stessi.
Naturalmente l’osservazione ti fornirà delle idee, ma non devi descrivere pari pari quello che vedi, né tantomeno sottoscriverlo e giurare che è tutta la verità e nient’altro che la verità!
Lasciati ispirare, ma poi concedi spazio ai tuoi personaggi: accorda loro ampia espressione, non scrivere sotto la dettatura della realtà.
Ad esempio: forse tua nonna è una vecchina simpatica e la sua abitudine di prendere il tè alle cinque del pomeriggio con il defunto marito, ti sembra un’idea tanto romantica da inserire in una storia, ma la vecchina che ti sta parlando e vuole il suo ruolo nel romanzo non è tua nonna e il marito defunto a cui offre il tè lo prende anche a bastonate quando non risponde alle sue domande (cosa che probabilmente tua nonna non farebbe mai)!
Capito l’antifona? ;)

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Mentre di tua nonna potresti non conoscere molte cose, della tua “amabile” vecchina saprai tutto: non solo come si veste e che aspetto ha, ma anche le pieghe più nascoste del suo carattere, il motivo per cui ogni giorno prepara il tè per due e si arrabbia quando il defunto marito rimane in silenzio per ore (possiamo anche immaginarne il motivo…!). Tu sai tutto e se non lo sai, allora devi scoprirlo. Impara a conoscere i tuoi personaggi come forse non vorresti conoscere neppure te stesso. :P
Devi saperti calare nelle situazioni che vivono e viverle con loro: perché tu sei al contempo il buono e il cattivo, lo sfigato e il vincitore.
Inoltre, non ti preoccupare solo dei protagonisti, scandaglia le vicinanze alla ricerca dei personaggi secondari e dei comprimari: se esistono ci sarà un buon motivo.



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I sentimenti di un personaggio devono essere mostrati… diventano reali solo quando prendono la forma di eventi, azioni (o gesti), dialoghi o reazione fisica all’ambiente. 
John Gardner
Ricorda: un personaggio che non coinvolge te non coinvolgerà neppure il lettore. Hai bisogno di emozioni, belle o brutte che siano. I tuoi personaggi devono coinvolgere emotivamente perché solo in quel caso il lettore si preoccuperà della loro sorte e li accompagnerà durante il romanzo: al contrario sappiamo bene come andrà a finire, vero? 

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Per approfondire:

" Come un romanzo ", di Daniel Pennac


"Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. Come il tempo per scrivere, d'altronde, o il tempo per amare."
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Daniel Pennac ha insegnato per 28 anni. Una cosa gli piaceva fare, osservare i ragazzi e divertirsi a indovinare che uomini e che donne sarebbero diventati. Insegnante e pedagogo attento.
Peccato, mi sarebbe piaciuto avere Pennac come prof, sarei stata curiosa di capire come poteva trasmettere ai suoi alunni il piacere della lettura, senza che questo risultasse una costrizione. Perché immagino che in qualche modo si sia cimentato in questo delicato compito, visto che Come un romanzo parla appunto di questo. Del piacere della lettura e del diritto sacrosanto di NON leggere.
Chi già conosce Malaussene e la sua combriccola può leggere un Pennac che mantiene lo stesso stile acuto e divertente. Questa volta per farci riflettere ci dice di stare attenti a non appropriarci del diritto, che poi non esiste, di imporre un libro o di demonizzarne un altro.
Tutti i bambini del mondo "tirano il maglione" a un adulto per farsi leggere qualcosa. L'abbiamo fatto anche noi, e forse ci è già capitato di trovarci anche dall'altra parte, dalla parte di chi con tanta pazienza apre il libro e inizia il racconto. Cos'è capitato poi a quei bambini? Perché a un certo punto si rifiutano di leggere o rifuggono i libri con orrore?
Pennac racconta dell'approccio con un pubblico di uditori, giovani adolescenti, che credono di non amare leggere. Preconcetto contro cui bisogna battersi, ma senza forzature.
Abbandonare il ruolo di commentatori, di superbi depositari del "vero" significato di un testo. Lasciare che sia il libro a parlare e non la nostra presunta saggezza. Non voler dare a tutti i costi un significato e pretendere che tutti lo intendano allo stesso modo.
A pagina 110 Pennac scrive: "...Parlare di un'opera a degli adolescenti, e pretendere da loro che ne parlino può rivelarsi molto utile, ma non è un fine in sé. Il fine è l'opera. L'opera nelle loro mani. E il primo dei loro diritti, in materia di lettura, è il diritto di tacere."
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E poi c'è l'elenco noto a molti, anche a chi non ha mai letto questo libro, dei diritti imprescrittibili del lettore. Una vera e propria provocazione, costruttiva, a certi classici canoni scolastici.
Ma Come un romanzo non fa solo riflettere sul passaggio da una lettura imposta al piacere di una lettura consapevole. C'è un pezzo molto carino sul "tempo per leggere": "... a ben vedere nessuno ha mai tempo per leggere... E perché questa donna, che lavora, fa la spesa, si occupa dei bambini, guida la macchina, ama tre uomini, frequenta il dentista, trasloca la settimana prossima, trova tempo per leggere e quel casto scapolo che vive di rendita, no?"
 Buona lettura a tutti e ricordatevi che:
avete il diritto di non leggere, di saltare le pagine, di non finire un libro, di rileggere....

Come un romanzo, Daniel Pennac
Feltrinelli, pp. 144 ca, Euro 6,00 Prezzo di copertina
 

IL MIO SECONDO TEMPO (M.Pezzali)



Finché un bel giorno non mi sono accorto che
bisognava decidere
finché un bel giorno la carta d'identità
non mi ha rivelato la verità
non è il momento, non è il momento di scherzare
qui c'è un casino, un casino di cose da fare
ho superato, ho superato la metà
del mio viaggio e mi devo sbrigare
che c'è il mio secondo tempo e non voglio perderlo
perché io un po' mi sento come all'inizio dello show
però è il mio secondo tempo e io voglio godermelo
perché io, io spero tanto che sia splendido.
Finché un bel giorno io non ho capito che era l'ora di scegliere
cose e persone che mi succhiavano via
anche soltanto un grammo di energia
buttare tutto, buttare quello che fa male
o perlomeno buttare quello che non vale
non vale niente o non vale almeno un'emozione
se non vale mi devo sbrigare
che c'è il mio secondo tempo e non voglio perderlo
perché io un po' mi sento come all'inizio dello show
però è il mio secondo tempo e io voglio godermelo
perché io, io spero tanto che sia splendido.
Quanti armadi da svuotare
quante cose da buttare
che sembravano importanti e invece non mi servono
quante occasioni perse da recuperare
quante carte da giocare.
Che c'è il mio secondo tempo e non voglio perderlo
perché io un po' mi sento come all'inizio dello show
però è il mio secondo tempo e io voglio godermelo
perché io, io spero tanto che sia splendido.


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"Finché hai 20 anni pensi che il tempo sia infinito. Arrivato a 40 anni ti rendi conto che devi andare all'essenziale, a quello che davvero è importante.E che il futuro è togliere, non aggiungere. Questo è il senso del 'Il mio secondo tempo'"
Max Pezzali

La mia vita, come in un film....

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Mentre scrivevo questo post avevo voglia di scrivere. Ma nonostante la mia voglia di scrivere fosse dirompente e mi premesse con forza dentro al petto, non riuscivo a trovare un argomento preciso di cui parlare. Eppure ero lì che mi guardavo intorno, cercavo spunti, e gli spunti li avevo, ne avevo troppi, ma non riuscivo a metterne a fuoco nemmeno uno. E la voglia di scrivere continuava, tormentava, premeva sempre piu forte. Poi ho messo a fuoco, ho aperto wordpress e mi son lanciato.
Volevo scrivere di avventure, di viaggi lontani, di storie mai vissute ma raccontate lo stesso. Volevo parlare di come sarebbe la vita se potessimo vivere anche solo un giorno come nei film, se dovessimo solo attenerci ad un copione, se tutta la gente sapesse della nostra esistenza e avesse pagato un biglietto per scendere in strada e incontrarci da lontano. Oppure di come ci sentiremo se potessimo vivere un’avventura, avventura vera, come nei film, di nuovo. Quei film d’avventura, quei kolossal che nessuno vive ma tutti sognano. Quelle storie che tutti aspettano sapendo che tale emozione non verrà mai. Ma forse il bello è proprio questo. Vedere altri che vivono una certa storia fa immedesimare ed emozionare più che viverla realmente: ci perderemmo il bello, i dettagli ci sfuggirebbero.
O forse no.
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Eppure io quando vedo un film, di avventura, di qualsiasi genere, e mi immedesimo, mi sento leggero. Tutti i problemi sembrano scomparsi. Tutto sembra a portata di mano, tutto è lì. Non c’è più bisogno di sperare di poter sognare. In quel momento non stai nemmeno sognando. Quel sogno lo stai vivendo.
E questo mi succede ogni volta che vedo Il Pianeta del Tesoro, anche solo una piccola scena. Solo un brivido percorre la schiena. E fa pure rima.



"COME DENTRO UN FILM" Testo e musica Luca Barbarossa


Non è vero che non ho rimpianti
e se potessi tornare indietro
come su una pellicola correggerei il passato
riguarderei le scene che ho vissuto
e tutto quello che non ho capito
ripeterei le parti che non ho mai imparato

Non è vero che mi sta bene quello che ho fatto fino adesso
andrebbe certo meglio se riavvolgessi il nastro
andrei a cercare cose che ho perduto
cancellerei le volte che ho mentito
doppierei le frasi, le frasi che ho sbagliato

E come dentro un film un giorno mi vedrai arrivare
tra luci e riflettori accesi e scene da smontare
e gira il nastro gira e non lo so fermare
amore che per sbaglio non t’ho saputo amare
e corre il nastro corre senza aspettare
adesso che t’ho perduto…

Non è vero che non ho mai pianto
che non ho perso né sbagliato
ma sbaglierei di nuovo se ritornassi indietro
magari faccio in tempo a riparare
senza trucchi e senza rigirare
le scene che non ho saputo recitare

E come dentro un film un giorno ti verrò a cercare
tra luci e riflettori accesi per farmi perdonare
e gira il nastro gira e non lo so fermare
amore che per sbaglio non t’ho saputo amare
e corre il nastro corre senza aspettare
adesso che t’ho perduto...

E gira il nastro gira e non lo so fermare
amore che per sbaglio non t’ho saputo amare
e corre il nastro corre senza aspettare
adesso che t’ho perduto...
adesso lo puoi spezzare.


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Giorgia "Come In Un Film"

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Se mi addormento spero di sognarti ancora
trovare le parole che non trovo ora
tra il dire e il fare ci sei in mezzo tu
nel mare delle grane che ti do
Sai che farò
sopra un'isola nella mia mente ti porterò
Come in un film - a volte un po' felici
come succede in un film - a volte solo amici
Restare insieme sembra quasi un'avventura
ma non è tardi per desiderarsi ora
tra il dire e il fare ci sei in mezzo tu
tra prendere e lasciare sempre tu
Sai che farò
sopra un'isola nella mia mente ti porterò
Come in un film - a volte un po' felici
come succede in un film - a volte solo amici
come in un film - senza più inibizioni
come succede in un film - travolti dalle emozioni
Tra il dire e il fare ci sei in mezzo tu
Tra prendere e lasciare sempre tu
Sai che farò
sopra un'isola nella mia mente ti porterò
Come in un film - a volte un po' felici
come succede in un film - a volte solo amici
come in un film - senza più inibizioni
come succede in un film - travolti dalle emozioni
Come in un film - a volte un po' felici
come succede in un film - a volte solo amici
come in un film - senza più inibizioni
come succede in un film - travolti dalle emozioni
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