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PoesieRacconti.it


domenica 10 aprile 2011

Lasciarsi andare ai sogni....

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I sogni ad occhi aperti migliorano la vita

 

Lasciatevi andare alle fantasie. Gli psicologi assicurano che sono utili. Perche' allentano le tensioni, scaricano l' aggressivita' e aumentano la capacita' di risolvere problemi, suggerendo soluzioni alternative

Fantasie e sogni ad occhi aperti non sono fatti trascurabili e privi di senso; anzi, possono rivelarsi il fondamento della serenita' e la ragione della vita. Con la fantasia superiamo i limiti della realta' e del controllo cosciente, lasciando che il pensiero vaghi libero. Molte volte, questo processo sorge da insoddisfazioni della vita quotidiana e dal bisogno di cambiare le cose, sia pure a un livello immaginativo; in altre parole, la fantasia serve da valvola di scarico, difendendoci con una specie di evasione. Tutti facciamo sogni a occhi aperti. E un fatto normale. Il fenomeno si verifica di piu' negli adulti giovani (dai 15 ai 30 anni), poco prima di addormentarsi e nei momenti di solutidine o di riposo, quando non si ha niente di preciso da fare: sono gli attimi in cui siamo "imbambolati" a guardare il soffitto o fuori dal finestrino dell' autobus. Impulsi proibiti. Un genere molto diffuso di sogni a occhi aperti riguarda cose che, nella vita reale, sono difficilmente raggiungibili: una grossa vincita al totocalcio, la conquista amorosa della diva (o del divo) del cuore, il potere. Ancora, con la fantasticheria si ha l' alleggerimento, sia pure parziale e intimo, di impulsi considerati socialmente inaccettabili come quelli aggressivi e sessuali: ecco, allora, che possiamo trascorrere qualche istante immaginando di essere una specie di Superman distruggitore di cattivi o un califfo da Mille e una notte circondato da una schiera di meravigliose odalische. Si e' parlato di valvola di scarico: in realta' , dedicandoci a questa operazione mentale alleggeriamo le tensioni interne e riusciamo, in seguito, a mantenere piu' a lungo l' attenzione e la concentrazione, ritardando la noia e la stanchezza; siamo inoltre piu' rilassati, piu' indipendenti e meno portati ad avere disturbi del comportamento. Immaginazione positiva. La capacita' di fantasticare consente di mettere alla prova, sia pure mentalmente, la risoluzione dei problemi, risparmiandoci tentativi ed errori e perdite di tempo. Possiamo fare progetti e prevederne le conseguenze. In breve, il vivere con la fantasia nel passato e nel futuro ci libera, fino a un certo punto, dalle influenze del presente.

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Di contro, alcune ricerche provano che le persone incapaci di fantasticare possono dedicarsi a eccessi alimentari, all' alcol, alla droga e ad atti di violenza; in fin dei conti, come aveva gia' sostenuto Freud, chi scarica gli impulsi aggressivi con la fantasia e' difficile che si comporti aggressivamente. Per esempio, George G. Spivack, della Devereux School in Pennsylvania (USA), ha studiato un gruppo di adolescenti con comportamento antisociale sottoponendoli a un test, una specie di gioco, in cui essi dovevano completare storie; i risultati dimostrano che questi soggetti terminavano il compito in quattro e quattr' otto, senza dare alcuno spazio alla fantasia e mostrando di avere un' immaginazione poverissima. " Il mondo interiore di quei ragazzi - commenta Spivack - " sembra un luogo alquanto deserto ". I sogni a occhi aperti, sono non solo innocui, ma utili. E certo che non bisogna esagerare; altrimenti significherebbe ritirarsi dal mondo della realta' per vivere in uno stato di isolamento e di inerzia. 

*Cattedra di Psicologia Medica Universita' di Bologna
Farne' Mario

(29 maggio 1995) - Corriere della Sera


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Sognare ad occhi aperti è un modo che noi abbiamo per estraniarci dalla realtà, a volte si pensa a qualcosa e ci ritroviamo a fantasticarci su per un pò di tempo e anche più volte… a scuola quante volte vi sarà capitato mentre la prof traduceva le versioni di latino, voi staccavate l’audio e vi tuffavate nel vostro mondo! A me succedeva spesso soprattutto con il latino, la storia e la filosofia!
Ma secondo una ricerca canadese sognare ad occhi aperti non è un modo per distrarsi e basta, è anche un meccanismo che la nostra mente adotta per risolvere i problemi più importanti. Il cervello si rilassa e anche se noi non lo sappiamo, lavora per aiutarci a capire e a risolvere cose molto complesse.
Kalina Christoff, una ricercatrice della University of British Columbia in Canada ha condotto una ricerca proprio per capire nel nostro cervello quando sognamo ad occhi aperti, ha usato la risonanza magnetica funzionale per monitorare la mente di alcuni volontari ed è stato dimostrato che nei momenti in cui fantastichiamo e sognamo una vita parallela, la nostra mente è in piena attività
Fino ad ora si pensava che il fantasticare occupasse un terzo delle nostre giornate e che fosse una perdita di tempo, ora si è capito che non è così, che anche quando ci estraniamo dalla vita reale, la nostra mente lavora proprio per lei. Il sognare ad occhi aperti ha anche delle aree del cervello a cui è associata questa attività, sono i cosiddetti circuiti di default, che sono quelle che controllano le attività mentali di routine. 
Kalina Christoff ha dichiarato: Quando si sogna ad occhi aperti non è possibile concentrarsi e portare a termine un compito immediato come leggere un libro o stare attenti in classe ma è possibile che la nostra mente stia prendendo tempo per mettere a fuoco problemi importanti, ad esempio questioni che riguardano la carriera o i rapporti sociali.

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La possibilità di sognare ad occhi aperti è concessa a tutti noi ed è ancora gratuita, forse perché non ha prezzo; ad essa si può attingere liberamente ed in qualsiasi momento ci piaccia, senza chiedere permesso, senza fare anticamera, senza aspettare l’orario migliore e soprattutto - una volta fatto fuori quell’insopportabile Super- Io, capace di rovinare ogni cosa - senza provare insostenibili sensi di colpa.
Il sogno ci mette a contatto con la parte di noi non ancora pienamente espressa e con situazioni fantasiose e poco realistiche, ma non per forza impossibili, generalmente, comunque, ben diverse da quelle a cui la quotidianità – rassicurante ma di solito piuttosto noiosa - spesso ci obbliga nostro malgrado.
Esso esercita su di noi fascino ed attrazione perché al suo interno senza pareti siamo veramente e totalmente liberi di prendere iniziative, di sperimentare atteggiamenti e comportamenti diversi dai soliti e magari di riuscire anche – con insolita disinvoltura - a fare colpo, lasciare di stucco, destare ammirazione e, alla fin fine, a riscattare la nostra immagine ai nostri occhi ed agli occhi degli altri.
Il sogno ad occhi aperti può dunque aiutarci a “fare pratica”, a rinforzare noi stessi e la nostra identità, a scoprire nuove sfaccettature che ci appartengono e, soprattutto, a metterci profondamente a contatto con ciò che vorremmo essere e realizzare.

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Se la ricchezza immaginativa riesce a collegarsi con la realtà in cui viviamo e siamo, ed a tradursi in concretezza, la nostra vita diventa luogo e tempo di continuo arricchimento ed evoluzione e la nostra personalità ha una possibilità in più di costruirsi in maniera completa ed armoniosa, fresca, sempre nuova e, allo stesso tempo, dotata di una mobile stabilità, che non è né formalismo, né immobilismo.
Il rifugio nella dimensione immaginativa è tuttavia anche spesso dettato dall’esigenza di evadere dalle situazioni difficili, frustranti o, semplicemente, non gratificanti della vita di tutti i giorni, all’interno della quale, ci piaccia o meno, dobbiamo affrontare prima di tutto noi stessi, le nostre carenze e inadeguatezze, fare i conti con l’immagine che gli altri hanno di noi ed inserirci in un andamento quotidiano non sempre sentito e voluto.
La fuga nel sogno diventa allora, in molti casi, l’unica valvola di salvezza della persona, ma l’eccessiva permanenza nel mondo della fantasia, in cui il Sé reale lascia gradualmente posto al Sé ideale, causa un rientro sempre più difficile nella dimensione concreta ed una sensazione costante di estraneità e di solitudine. 

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