
NOTE DI COSTUME
Lucy Maud Montgomery: dal Canada in tutto il mondo
Il cartone animato che commentiamo è tratto da un romanzo della scrittrice candese sopra indicata, dal titolo Anne of green gable. I suoi scritti sono ambientati tutti sul golfo di San Lorenzo, in Canada. In realtà sulla protagonista tanto nota in Europa e in Asia furono scritti altri capitoli. La trasposizione del romanzo in anime avvenne alla fine degli anni 70 e approdò in Italia sugli schermi Rai nel 1980.
La serie ha fatto il giro del mondo, tradotto in un numero impressionante di lingue anche grazie allo splendido disegno e alla qualità dell'animazione che poche serie possono vantare.
Grande sigla, grande copia
Il successo che ebbe nel lontano 1980 la sigla della serie televisiva che esaminiamo rimanda, per necessità, alla tematica, nota ai più, della paternità di testi e musica.
Il 45 giri riporta autori i famosi Albertelli- Tempera, rispettivamente per i testi e le musiche. Ora, c'è poco da dire sui testi, i quali, essendo appositamente scritti per la serie, sono di certa provenienza. Il problema si presenta per la musica: la somiglianza impressionante con la celeberrima Rivers of Babylon di Boney M. rende quanto meno discutibile la scelta di attribuirne la paternità all'autore indicato sul disco. Allora c'è da chiedersi il motivo per cui lo stesso Boney M. non abbia mosso dito di fronte a tale ingiusta attribuzione di paternità. Perché in verità nemmeno Boney M. può attribuirsene i meriti. Prima di lui, infatti, i Melodians cantarono la stessa versione con lo stesso titolo (autori Dowe - McHaughton). L'indagine dunque si sposta ma ci porta lontano nel tempo, visto che persino i testi (originari) del brano sono ispirati ad un salmo biblico.
Il 45 giri riporta autori i famosi Albertelli- Tempera, rispettivamente per i testi e le musiche. Ora, c'è poco da dire sui testi, i quali, essendo appositamente scritti per la serie, sono di certa provenienza. Il problema si presenta per la musica: la somiglianza impressionante con la celeberrima Rivers of Babylon di Boney M. rende quanto meno discutibile la scelta di attribuirne la paternità all'autore indicato sul disco. Allora c'è da chiedersi il motivo per cui lo stesso Boney M. non abbia mosso dito di fronte a tale ingiusta attribuzione di paternità. Perché in verità nemmeno Boney M. può attribuirsene i meriti. Prima di lui, infatti, i Melodians cantarono la stessa versione con lo stesso titolo (autori Dowe - McHaughton). L'indagine dunque si sposta ma ci porta lontano nel tempo, visto che persino i testi (originari) del brano sono ispirati ad un salmo biblico.
Nella sostanza una melodia che sembra essere di tutti, alla fine dei conti pare non essere di nessuno. Il buon Vince Tempera, dunque, con qualche piccolo aggiustamento di strumenti ha reso splendida una sigla cui il collega Albertelli ha dovuto solo sovrapporre nuovi testi a quello originario, a cominciare dal celebre "Anna dai capelli rossi va.."" sostituito a quello inglese By the rivers of Babylon..
L'AMBIENTAZIONE
IL TEMPO DELLA SERIE
Pochissime serie ci consentono di dare una collocazione temporale così perfetta. Anna afferma di essere nata il 15 marzo del 1886. Questo vuol dire che quando arriva alla casa dal tetto verde siamo nel 1897 e la serie si chiude nel 1903, con Anna che ha ormai 17 anni.
Pochissime serie ci consentono di dare una collocazione temporale così perfetta. Anna afferma di essere nata il 15 marzo del 1886. Questo vuol dire che quando arriva alla casa dal tetto verde siamo nel 1897 e la serie si chiude nel 1903, con Anna che ha ormai 17 anni.
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Magrolina, occhi enormi, capelli rossi, proprio la piccola protagonista non si piace. Per niente. Persino il nome che si ritrova le sembra inadatto. Riscrive pure quello il calamaio della fantasia: Cordelia, le piace di più. Come se ciò non fosse di per sé sufficiente, ci si mettono anche i commenti maliziosi degli altri ad appesantire la sua condizione di malcontento psicologico. Anna esordisce così nella serie. Nessun personaggio è riuscito più realistico e centrato di lei. Incarnando, a suo modo, la realtà di molte pre-adolescenti che vivono la stessa situazione di frustrazione.
La donna di casa, la governante del tetto verde ed educatrice della piccola Anna. E' lei ad opporsi alla sua adozione, in primis. Sta per portarla indietro, per un fatale (e provvidenziale) errore della signora Spencer: di nuovo all'orfanotrofio. La questione sembra chiusa, il pacchetto rispedito al mittente, insoddisfatto ancor prima di aver provato il contenuto, quando lei stessa ci ripensa. Che sarà mai accaduto? Non lo sa nemmeno Marilla. Sa solo che deve tenere con sé la bambina. Non può mandarla indietro.
La costruzione di un personaggio simile è il frutto di una sceneggiatura superlativa. Poche serie, come questa, sono fondate su un personaggio che riesce ad essere centrale senza dire parole, è onnipresente, ma il più silenzioso, entra in scena nel silenzio ed esce nello stesso silenzioso modo. Le sue frasi esordiscono con un sintetico Ecco, insomma... che diventano quasi il suo copione fisso. Lo fanno credere a lungo un semplice rimorchio della sorella che pare sovrastarlo, ma stradafacendo si rivela una geniale chiave per dare la giusta lettura alla serie intera.
La prima amica in carne ed ossa di Anna. Prima di allora la nostra orfana di casa Shirley le amiche se le era solo immaginate. Diana non l'abbandona mai, nemmeno quando gli studi sembrano sancire la separazione. I chilometri non spezzano i legami che si fondano sui valori. Così, questa docile bambina dal cuore aperto, si rivela una indispensabile compagna di viaggio per un'orfana che deve credere in se stessa per poter credere negli altri.
Moglie del pastore arrivato dalla dipartita del professor Philips, questa donna è l'ideale irraggiungibile per la nostra protagonista. Compare poco, ma quando viene ricordata è per confortare, come una seconda madre, l'animo afflitto della povera Anna. E' dotata di una sensibilità fuori dal comune e riesce ad intuire e risolvere situazioni apparentemente intricate. Degna compagna del pastore che ha scelto, non ha nulla da invidiare al suo consorte.
L'insegnante che porta Anna a raggiungere i traguardi sperati. La sua forza è nella capacità di conquistare gli allievi con la grande sensibilità di cui è dotata. I risultati sono sorprendenti. La piccola allieva che detestava il signor Philips adesso diventa la prima della classe. I miracoli della psicologia. La signorina li accompagan persino alle prove di ammissione all'Accademia e gioisce con loro della promozione. Non capita tutti i giorni di trovare insegnanti così. Anna ne sa qualcosa.
Questa anziana parente della famiglia Barry voleva fare le valigie quando le nipotine le sono saltate inavvertitamente nel letto pensandolo vuoto. Poi il ripensamento, l'apertura, l'accoglienza verso una realtà che non credeva verosimile. Questa arzilla vecchietta riscopre l'importanza del donare, la bellezza del vivere quando si smette di pensare a sé e si comincia a pensarsi come offerta. Alla fine è costretta ad invidiare proprio Marilla che ha trovato la fortuna adottando una ragazza dall'animo così ricco da rinunciare all'eredità milionaria dei benestanti americani.
Ragazzo eccellente per rendimento scolastico, un po' dispettoso, ma in fondo generoso. Un insulto scherzoso e la sua vita diventa una rincorsa senza fine verso la ragazzina che in fondo ammira. Un errore che gli costa la rivalità della Shirley, a tal punto che occorre attendere l'ultimo episodio per vederli (finalmente) stringersi la mano e ricominciare a dialogare. Hanno un arretrato spaventoso da confessare. Forse, chissà, qualcosina potrà nascere, col tempo.
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