On the Book

On the Book

PoesieRacconti.it


martedì 22 febbraio 2011

Quando la fantasia ed i sogni aiutano a vivere... ANNA DAI CAPELLI ROSSI

http://www.animeclick.it/prove/serie/AnnadaiCapelliRossi/AnnadaiCapelliRossi4.jpg



NOTE DI COSTUME

Lucy Maud Montgomery: dal Canada in tutto il mondo
Il cartone animato che commentiamo è tratto da un romanzo della scrittrice candese sopra indicata, dal titolo Anne of green gable. I suoi scritti sono ambientati tutti sul golfo di San Lorenzo, in Canada. In realtà sulla protagonista tanto nota in Europa e in Asia furono scritti altri capitoli. La trasposizione del romanzo in anime avvenne alla fine degli anni 70 e approdò in Italia sugli schermi Rai nel 1980.
La serie ha fatto il giro del mondo, tradotto in un numero impressionante di lingue anche grazie allo splendido disegno e alla qualità dell'animazione che poche serie possono vantare.
Grande sigla, grande copia
Il successo che ebbe nel lontano 1980 la sigla della serie televisiva che esaminiamo rimanda, per necessità, alla tematica, nota ai più, della paternità di testi e musica.
Il 45 giri riporta autori i famosi Albertelli- Tempera, rispettivamente per i testi e le musiche. Ora, c'è poco da dire sui testi, i quali, essendo appositamente scritti per la serie, sono di certa provenienza. Il problema si presenta per la musica: la somiglianza impressionante con la celeberrima Rivers of Babylon di Boney M. rende quanto meno discutibile la scelta di attribuirne la paternità all'autore indicato sul disco. Allora c'è da chiedersi il motivo per cui lo stesso Boney M. non abbia mosso dito di fronte a tale ingiusta attribuzione di paternità. Perché in verità nemmeno Boney M. può attribuirsene i meriti. Prima di lui, infatti, i Melodians cantarono la stessa versione con lo stesso titolo (autori Dowe - McHaughton). L'indagine dunque si sposta ma ci porta lontano nel tempo, visto che persino i testi (originari) del brano sono ispirati ad un salmo biblico.
Nella sostanza una melodia che sembra essere di tutti, alla fine dei conti pare non essere di nessuno. Il buon Vince Tempera, dunque, con qualche piccolo aggiustamento di strumenti ha reso splendida una sigla cui il collega Albertelli ha dovuto solo sovrapporre nuovi testi a quello originario, a cominciare dal celebre "Anna dai capelli rossi va.."" sostituito a quello inglese By the rivers of Babylon..
Buona sigla a tutti gli appassionati, dunque, chiunque ne sia il "padre" vero.

L'AMBIENTAZIONE

IL TEMPO DELLA SERIE
Pochissime serie ci consentono di dare una collocazione temporale così perfetta. Anna afferma di essere nata il 15 marzo del 1886. Questo vuol dire che quando arriva alla casa dal tetto verde siamo nel 1897 e la serie si chiude nel 1903, con Anna che ha ormai 17 anni.


Anna Shirley, rimasta orfana dopo pochi mesi dalla nascita, viene cresciuta fino agli otto anni dalla signora Thompson, alla morte del cui marito viene presa dalla signora Hammond che la porta a vivere in una capanna nel bosco, fino alla morte del marito. Resta con la signora Hammond fino alla morte del marito, quando la moglie divise i suoi figli tra i tanti parenti, fu mandata all’orfanotrofio di Hopetown, dove rimane per quasi mezzo anno, per poi arrivare a giugno a Green Gables, presso la famiglia Culthbert composta da Matthew e dalla sorella Marilla. L'arrivo della bimba a soli 11 anni, purtroppo, non è dei più felici. La donna, interessata all'adozione di un ragazzo che aiuti nei campi il fratello, è contrariata per l'arrivo della piccola, che si rivela troppo intenta a fantasticare e chiacchierona oltre misura.
Top



Top



Anna è una sognatrice, lo si intuisce dai primi secondi della serie. Per lei il mondo ha un'anima, una sua vita, ogni cosa deve avere un nome, quasi fosse un compagno di viaggio. E che compagno. Persino a se stessa affibbia un bel nome, sostitutivo al proprio, che non le piace, come la realtà che l'ha sempre attorniata. Ma i sogni di Anna hanno una precisa evoluzione. Fino a quando non comprende il vero valore dell'essere umano, il sogno è una via di evasione, una liberazione dagli incubi della realtà. Pian piano, fino all'ultimo episodio, la prospettiva si ribalta: mano a mano che i sogni si avverano, la realtà diventa il sogno realizzato. Non ha più senso sognare se la vita realizza quanto si desidera: non servono più pizzicotti per verificare che non si stia dormendo. Alla fine è proprio lei che deve pizzicare la realtà per portarla dove la sua volontà vorrebbe. Dunque, anche per lei, non c'è fantasia più bella della realtà che la realizzi. 


Nessun commento: