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PoesieRacconti.it


domenica 13 febbraio 2011

Terzani, l'avventura di una vita ora diventa un film

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Ciak in Toscana  per una riduzione dall´ultimo libro curata dal figlio Folco

di Mara Amorevoli

 

Bruno Ganz sarà Tiziano Terzani. E Elio Germano, suo figlio Folco. Saranno loro i protagonisti principali del film tratto dal libro «La fine è il mio inizio», ad affrontare il dialogo serrato tra padre e figlio nella biografia postuma in cui lo scrittore e giornalista fiorentino, morto il 28 luglio del 2004, ha raccontato la storia della sua vita e la lunga ricerca di verità e di senso che lo hanno visto impegnato come reporter per 30 anni in Asia e infine, ammalato di cancro, chiudere le tappe del suo inteso cammino di passioni, esperienze e riflessioni nel piccolo paese di Orsigna sulle montagne pistoiesi, accanto alla moglie Angela, ai figli Saskia e Folco.
Due attori famosi presto sul set in Toscana: Bruno Ganz protagonista consacrato da molti film di Wim Wenders, oltre che in Italia da "Pane e tulipani» di Silvio Soldini, e il giovane Elio Germano, diretto da Virzì in "Tutta la vita davanti" e da Gabriele Salvatores in "Come Dio comanda" scelti dal regista tedesco Jo Baier.




La produzione tedesca pare stia stringendo contatti con l´attrice Stefania Sandrelli per affidarle il ruolo di Angela Terzani; del regista Jo Baier si sa che ha appena finito di girare "Enrico IV", dal libro di Heinrich Mann, fratello di Thomas Mann, in coproduzione con i francesi e con attori francesi, a quanto pare uno dei film europei più costosi degli ultimi tempi. A produrre il film sarà Collina filmproduction di Monaco di Baviera, in collaborazione con Beta Film. Firmano la sceneggiatura e l´adattamento del libro Ulrich Limmer e lo stesso figlio di Terzani, Folco che ha raccolto ne «La fine è il mio inizio» la biografia-testimonianza del padre, pubblicata da Longanesi nel 2006.
Di certo la troupe tedesca sarà presto impegnata a ricostruire il set sullo sfondo delle quinte verdi di castagni delle montagne dell´Appennino tosco-emiliano, se non proprio a Orsigna, nel paese rifugio in cui Tiziano Terzani si era ritirato, nella gompa tibetana che si era costruito e dipinto da solo, immersa nel silenzio della natura, ormai lontano dall´India, e dall´altro rifugio scelto sull´Himalaya in cui aveva affidato al suo ultimo libro «Un altro giro di giostra» la storia dei sette anni di cure in giro per il mondo, a cercare di curare «la malattia della mortalità». 
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Chissà se ci dovremo aspettare la metamorfosi di Bruno Ganz, calato nell´immagine di Tiziano Terzani con capelli e barba bianchi come Tolstoj, e di Elio Germano, uno dei giovani attori più simpatici e acclamati dal nuovo cinema italiano, che interpreta il figlio Folco, tornato dall´America invitato dal padre a Orsigna, quando ormai sereno aveva accettato di lasciarsi andare alla prova estrema come un filo d´erba o un fiore sfiorito.
Terzani gli aveva scritto: «E se io e te ci vedessimo ogni giorno per un´ora e tu mi chiedessi le cose che hai sempre voluto chiedermi e io parlassi a ruota libera di tutto quello che mi sta a cuore, dalla storia della mia famiglia a quelle del grande viaggio delle vita?». Questo l´incipit del libro e forse del film, che vedrà snodarsi giornate di lunghi racconti e incontri, il dialogare ora divertito, ora intimo e segnato dalla sofferenza del corpo di Terzani che di giorno in giorno gli toglie forze e respiro. Un viaggio a ritroso registrato dal figlio, mentre il tempo di Terzani si dilata in memoria, nei luoghi familiari di Monticelli dove era nato a Firenze, amore per lo studio, incontro con la moglie Angela, fuga e viaggio tra i tanti paesi che il giornalista e scrittore ha percorso in libri e reportage, documentando la storia, le guerre e gli eventi di Vietnam, Cina, Giappone, Cambogia e India. Parole e gesti che stringono una nuova complicità tra un padre e un figlio, fino alla cerimonia degli addii, a quella fine che lui gli affida come nuovo inizio. 

(27 agosto 2009)

Scritto a quattro mani con il figlio Folco, La fine è il mio inizio è una sorta di testamento spirituale, l’ultimo messaggio che Terzani lascia a tutti prima di andarsene. Racconta della sua vita in costante viaggio, passata alla ricerca della verità. Uno studio sul senso delle cose che ha vissuto, delle persone che ha incontrato e delle passioni che lo hanno plasmato.
Al termine della sua densa vita, Terzani si ritira a vivere nell’appartata casa di famiglia in Toscana. È ormai preparato a spegnersi, con serenità, ed è determinato nel voler trasmettere al figlio Folco il racconto del suo intimo percorso. Così in una delle conversazioni tra i due, registrate e riordinate nel libro: “Questa è la fine, ma anche l’inizio di una storia, che è quella della mia vita e di cui mi piacerebbe parlare con te per vedere se tutto sommato ha un senso”.
Un testo che è la somma e la sintesi delle sue precedenti opere, sempre incentrate sulle esperienze in giro per il mondo e ogni volta in equilibrio tra corrispondenza giornalistica e riflessione personale, soprattutto dopo la scoperta del cancro. Il viaggio, il percorso, il cammino sono i motivi ricorrenti dei libri di Terzani. In La fine è il mio inizio sono raccontati i grandi momenti della sua vita, come la guerra in Vietnam o il disinganno del comunismo in Cina. Tutto si alterna ai ricordi personali delle avventure in posti proibiti, di incontri e di passioni vissute intensamente. Una chiacchierata con il figlio Folco, erede e messaggero delle profonde esperienze interiori di quella grande figura che è Tiziano Terzani.


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